Pubblicato in: Interviste, News

Corriere della Sera e i “Fuoricl@sse” della notizia

???????????????????????????????Siamo approdati nella sede redazionale più ambita. Un tour attraverso la storia del giornalismo italiano, tra le storiche stanze e una sosta nella Sala Albertini.

MILANO. Martedì 21 maggio: ecco il giorno della nostra tappa alla sede del Corriere della Sera. Dopo una passeggiata, due o tre fermate in metro e un’altra piccola camminata, siamo arrivati davanti alla sede del giornale che ha fatto la storia del giornalismo italiano, nella “mitica” via Solferino 28. Emozione alle stelle! Dopo una bella foto di gruppo, abbiamo visto un filmato in cui spiegavano la normale giornata di un giornalista. Un susseguirsi di immagini e interviste davvero appassionanti, dall’embrione del timone alla stampa del numero, dalle battute rigorosamente intoccabili all’edicola. Un viaggio attraverso notizie, titoli, editoriali, pubblicità, reportage.

VITA DI REDAZIONE. Si inizia “abbastanza” presto, intorno alle 10:30 del mattino, dopo aver preso la cosiddetta “mazzetta”, ovvero la pila di giornali “necessariamente” da leggere. Si partecipa alla riunione di redazione, nella storica sala Albertini. Si propongono e si fanno articoli. Si inizia a impostare a mano un primo “timone” cartaceo (cioè lo schema di impaginazione), per poi prepararne una bozza in digitale. Nel pomeriggio si completa il timone e si fanno le eventuali “ribattute”, correggendo un pezzo già scritto a seguito di una news (quello che un giornalista non vorrebbe mai fare!).

Sono queste le fasi concitate della vita redazionale, soprattutto dopo le 20 della sera e fino a chiusura numero del giornale: ribattute, cambio timone, pubblicità da inserire e impaginazione da controllare. Se qualcosa non va per il verso giusto, e se qualche giornalista non chiude il suo pezzo in tempo, il giornale rischia di tardare ad essere stampato con un ritardo nelle consegne nazionali e con tutte le conseguenze del caso. E quante curiosità abbiamo scoperto: come quella della Gazzetta dello Sport che il 16 dicembre 2004, ha avuto un’edizione “speciale”, uscendo con le pagine verdi perché la Warner Bros aveva comprato tutti gli spazi pubblicitari per l’uscita di “Shrek”!

INTERVISTA. A rispondere alle nostre domande, il capo desk della cronaca di Milano, Carlo Baroni. Sempre con lui, gentilissimo nonché molto professionale, siamo entrati nella redazione cronaca e abbiamo conosciuto il caporedattore. Qui, tra una domanda e un’altra, abbiamo pure “messo online” un pezzo per il Corriere.it.

Quando è nato il Corriere della Sera?

Il primo numero del giornale uscì alle 21 del 5 marzo 1876. Erano solo quattro fogli al prezzo di 5 centesimi. Nel giro di poche ore gli “strilloni” portarono per le vie cittadine oltre 15000 copie. A fondarlo il ventiquattrenne Eugenio Torelli Viollier.

Come si sceglie una notizia?

Tra migliaia di fatti che accadono ogni giorno, il giornalista sceglie in base alla sua sensibilità e professionalità. Ma un fatto diventa notizia quanto più è nuovo!

In media, in quanto si completa il primo timone del giornale?

Noi di solito finiamo alle tre del pomeriggio, quindi circa tre ore, ma non c’è un orario stabilito.

Come mai nei giornali ci sono anche intere pagine comprate dalle varie aziende per fare pubblicità?

Perché la pubblicità è il principale carburante del giornale. Dura di più un giornale con pochissimi articoli, ma con molta pubblicità, che uno con molti lettori, ma senza pubblicità.

Quindi anche noi dovremmo trovarci qualche pubblicità?

Assolutamente sì. Un giornale non può vivere senza.

Come si capisce che una notizia piace ai lettori?

Diciamo che l’edicola è il nostro “termometro”. Più la notizia piace, più un’edicola vende.

Quanto guadagna un giornalista?

Lo stipendio di un giornalista dipende prevalentemente dall’anzianità. All’inizio, può guadagnare circa 1800 euro al mese, mentre il direttore può guadagnarne anche un milione l’anno.

Da quanto tempo Ferruccio De Bortoli è direttore del giornale in carica?

Dal 2009.

Insomma, un vero tour attraverso la storia del giornalismo italiano, tra le storiche stanze e una sosta nella Sala Albertini, dove abbiamo provato l’emozione di stare per qualche minuto nella sala di rappresentanza dove ogni giornalista vorrebbe sedersi. Ma al Corriere non abbiamo solo “lavorato”! Abbiamo visitato la nuova ala delle tipografie di Corriere e Gazzetta dello Sport. Qui abbiamo “giocato” (si fa per dire!) con la correzione delle foto, coprendo le facce con la pixellatura (quello che si usa quando un giornalista deve nascondere il viso di un minorenne) o giocando con luminosità e contrasto. Lì, la foto che ci hanno scattato all’ingresso è stata modificata grazie all’utilizzo di uno speciale software: fotomontaggi, sovrapposizioni, alterazioni. A un nostro redattore hanno coperto la faccia, a un altro l’hanno rimpicciolita, a un altro ancora hanno messo il gel nei capelli, facendogli la cresta. Un altro fluttuava in aria a gambe incrociate! Alla fine, tornati “normali” ci siamo trovati in “prima pagina”, con un bel “titolo” nel “pezzo di apertura”. Dopo questa esperienza, siamo tornata a scuola, con un sacchetto pieno di giornali e riviste, consapevoli da aver imparato molto altro sul giornalismo!

 Pietro Z., 2^D, Tabacchi

Questo slideshow richiede JavaScript.

Un pensiero riguardo “Corriere della Sera e i “Fuoricl@sse” della notizia

  1. Il caporedattore del Corriere, Carlo Baroni, ci ha scritto…

    Da: Baroni Carlo
    Date: 27 maggio 2013 15:33
    Oggetto: R: grazie per la visita!
    A: “Redazione Fuoricl@sse”

    Buongiorno a tutti voi,

    Mi sono appena letto il vostro giornale: complimenti davvero. Ci ho visto la stoffa dei futuri cronisti. Anche per noi di via Solferino è stata una bella esperienza avervi qui. Dai lettori giovani arrivano sempre idee fresche e interessanti. Che ci aiutano a migliorare il Corriere.
    Alla prossima
    Carlo Baroni
    Ps: se avete qualche altra curiosità da soddisfare io sono sempre qui per voi

Lascia un commento